Le farmacie che vantano cospicui crediti verso le ASL, possono ricevere un anticipazione di tali crediti utilizzando lo strumento del factoring.
Con la sottoscrizione di un contratto di factoring la farmacia trasferisce a un terzo (cessionario/factor) i crediti, già sorti e futuri, vantati nei riguardi della propria clientela (debitori ceduti), al fine di ottenere l’anticipazione, in tutto o in parte, del corrispettivo dei crediti stessi.
L’istituto giuridico utilizzato è la cessione del credito così come regolamentata dal Codice Civile (vedi gli articoli dal 1260 al 1267) e dalla Legge n.52 del 21 febbraio 1991, conosciuta anche come legge sul factoring.
La cessione del credito può avvenire pro soluto o pro solvendo.
Nella cessione pro solvendo il Factor accredita alla farmacia l’importo stabilito dei crediti ceduti ma non si assume il rischio del mancato pagamento degli stessi a seguito dell’insolvenza dei debitori ceduti.
Nella cessione pro soluto, invece, il Factor si addossa anche il rischio di insolvenza dei crediti ceduti. La cessione diventa così evento certo e definitivo che permette altresì lo stralcio fiscale dei crediti.
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Il factoring a servizio delle farmacie
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